Laboratorio
linguistico – teatrale in Italiano: contenuti
Come
parlare un perfetto italiano? Semplice, interpretando un personaggio
italiano!
E' questa l'alchimia teatrale che ci fa cittadini del mondo, di ogni
suo luogo e paese. E questo lo facciamo con facilità e divertimento,
creando noi stessi il mondo che ci interessa e ci stimola.
Quindi
imparare
una lingua tramite processi creativi
è la grande opportunità offerta dal mezzo teatrale.
Il
corpo, veicolo della comunicazione, racconta storie che prendono vita
nello spazio. Sulla base di questo linguaggio universale, si
articolano quelli specifici: lo spagnolo, l'italiano... e così
quello
corporeo diviene veicolo di un nuovo linguaggio verbale.
E questo, guarda un po', potrebbe essere proprio quello che vorremmo
apprendere!
L'incontro
prevede quindi una serie di momenti
che sono sempre basati sul gioco creativo,
capace di dar vita a personaggi e situazioni immaginarie, che
diventano concrete nel concreto comportamento di coloro che le vanno
ad interpretare.
Scene
che ci aiuteranno ad immedesimarci nelle esigenze e nelle emozioni di
personaggi che si esprimono in un'altra lingua ma che vivono grazie
alla vita che noi stessi abbiamo saputo regalargli. A quel punto il
linguaggio usato da quei personaggi
(così nostri perché creati da noi, quindi) non ci sarà più così
estraneo, ma si
legherà, con l'esperienza teatrale, alle nostre emozioni e alla
nostra memoria.
I
punti
- Creazione di situazione immaginarie “come se” fossero vere
- Improvvisazione e costruzione del personaggio
- storie, personaggi, situazioni che prendono vita nello spazio scenico
- Il tutto in lingua italiana
E'
questa una cosa che ha radici nobili e antiche...
Si
racconta che a Babilonia,
sotto la torre altissima, quando ognuno cominciò a fare una cosa
diversa da quel che doveva perché non si capiva come parlava, quando
insomma tutta la grandiosa costruzione rischiò di venirsene giù,
gli operai si fermarono e si guardarono muti, non sapendo nemmeno
dire “E ora che si fa?”, in una lingua che fosse comprensibile a
tutti. Allora uno di loro, un piccoletto dalla faccia sveglia (pare
un italiano che aveva fatto teatro in gioventù), montò su
un'impalcatura e cominciò a fare dei gesti che dicevano: “E
adesso, che vogliamo fare? Abbiamo fatto arrabbiare pure Dio!
Smettiamola di lavorare a questa maledetta torre e andiamoci tutti a
fare una pizza da mio cugino Peppino!”
Miracolo!
Tutti avevano capito! E come parlava chiaro quel tipo! Anche Dio,
affascinato da quell'interpretazione teatrale, si commosse e ridiede
il dono del linguaggio ai presenti. E tutti ricominciarono a
parlare. Italiano, naturalmente!
E
vissero felici e contenti...mangiando sempre pizza.
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